ledilizia popolare intorno allArsenale

 

Tra i diversi luoghi dabitazione riportati nella pagina del Registro dei morti viene citata, ben due volte, corte Colonne; nel Registro dei battesimi compare corte Schiavona. Entrambe le indicazioni fanno riferimento a un particolare complesso abitativo, detto Marinarezza, realizzato nel Cinquecento e completato con successivi interventi secenteschi.
Si è scelto questo luogo per esemplificare la realtà abitativa popolare dell
epoca in quella parte della città. La parrocchia presa in considerazione nei documenti (San Pietro di Castello) si trova, infatti, negli immediati dintorni dellArsenale: molti, perciò, erano i suoi abitanti occupati a vario titolo nellArsenale stesso, e molte le abitazioni di pubblica proprietà in cui vivevano le maestranze.
Il complesso originario della Marinarezza, collocabile alla fine del Quattrocento, era costituito da tre case a schiera parallele, affacciate sul Bacino di San Marco, come compaiono nella pianta cinquecentesca di Jacopo de
Barbari.

particolare dalla pianta prospettica di Jacopo de' Barbari

 

Si trattava di 55 abitazioni appartenenti allOspitale del Comun date per merito, quindi gratuitamente, a marinai veneziani e forestieri distintisi per servizi resi alla Serenissima.
L
impostazione generale presentava i caratteri tipici dellabitazione veneziana popolare, formata da una sala che occupava tutta la profondità del corpo di fabbrica e da due stanze contigue (cucina e camera), allineate su uno dei lati lunghi, disobbligate.
Il ritmo compositivo è reso evidente dalle canne dei camini.
A metà del Seicento vennero costruiti degli edifici antistanti (lato Bacino), inizialmente dei magazzini, trasformati in seguito in ulteriori abitazioni.

 

corte Colonne oggi verso il corpo secentesco sul Bacino (in MARETTO 1997)

 

Per conoscere le trasformazioni urbanistiche avvenute negli anni Trenta del secolo scorso nella zona delle case della Marinarezza (Riva dellImpero, oggi Riva degli Schiavoni) si possono osservare le foto del fondo Filippi, conservato presso lArchivio Municipale, alla Celestia.