Perfecte ordinare Dei solius est,
Baldassarre Bonifacio
Il tema della tenuta e dell’organizzazione degli archivi parrocchiali correnti non è, nella Chiesa di Venezia, di recente interesse. Una delle giornate di formazione del clero della diocesi di Venezia, quella organizzata a villa Elena di Mestre il 17 maggio 2001 per iniziativa della Commissione per la formazione permanente del presbiterio e dell’Archivio storico del Patriarcato di Venezia, aveva riguardato, come molti ricorderanno, il tema degli archivi parrocchiali. Dietro l’ammiccante titolo «Solo carte? Gli archivi delle parrocchie tra memoria ecclesiale e problemi di gestione documentaria», si era avuta allora l’occasione di richiamare non solo l’orizzonte propriamente teologico e pastorale dell’impegno per gli archivi delle comunità parrocchiali – anch’essi, come gli altri beni culturali ecclesiali, memoria della storia di salvezza della comunità –, ma pure le esigenze più strettamente amministrative, giuridiche e culturali di una corretta tenuta delle carte, sia di quelle storiche che di quelle correnti. Erano ben presenti, in aggiunta, alcune delle più attuali problematiche riguardanti la responsabilità civile dei sacerdoti nella compilazione degli atti, le esigenze di tutela della riservatezza e quelle concomitanti di accesso alla documentazione, le recenti intese tra Stato e Chiesa a proposito degli archivi ecclesiastici. Si era in quell’occasione avuto modo ancora di sottolineare la stretta unitarietà fra gli archivi tradizionalmente definiti «storici» e quelli che si vanno via via ogni giorno incrementando con il sedimentarsi della documentazione ricevuta o prodotta dalle parrocchie nello svolgimento delle proprie attività. Un legame quest’ultimo che riguarda sia le carte talora secolari delle parrocchie di antica fondazione, oggetto nella nostra diocesi di tutela e di inventariazione a cura dell’oramai più che decennale progetto «Arca», sia gli archivi più recenti ma non meno importanti delle nuove parrocchie sorte sul territorio diocesano. Alcune esigenze emersero chiare dai lavori della giornata, specie dai laboratori, in uno dei quali fu pure proposto e discusso un primo modello di titolario di archivio parrocchiale ed effettuata una dimostrazione della gestione informatizzata delle pratiche. I sacerdoti e i laici, consapevoli che una buona organizzazione dell’archivio corrente si sarebbe tradotta nella corretta impostazione degli archivi storici del futuro, e soprattutto desiderosi di acquisire uno strumento agile e funzionale per la produzione e la conservazione delle pratiche, chiedevano infatti di poter disporre di indicazioni chiare e possibilmente unitarie per la gestione degli archivi parrocchiali in formazione (anche al di là della consueta compilazione dei registri canonici e delle annesse attestazioni), di strumenti operativi, di collaborazione competente nella tenuta quotidiana delle carte. Un gruppo di studio, incaricato di riprendere i problemi e le domande emerse e di proporre adeguate soluzioni, ha lavorato da allora in proficua sintonia, seguito e incoraggiato da don Bruno Bertoli, da don Marco Scarpa e dal cancelliere di Curia mons.Mario Ronzini. Vi hanno fatto parte alcuni parroci – mons. Beniamino Pizziol (oggi vicario generale della diocesi), don Ottavio Trevisanato, don Luigi Zane – che hanno fra l’altro sottolineato con vigore le reali e concrete aspettative di chi sostiene la cura pastorale e amministrativa delle parrocchie. Un ruolo di rilievo hanno avuto alcuni funzionari di istituzioni pubbliche particolarmente esperti, in nome delle loro specifiche responsabilità professionali, di archivi correnti, quali Monica Martignon e Remigio Pegoraro rispettivamente dell’Università Iuav di Venezia e dell’Università degli studi di Padova. Ha seguito a distanza i lavori del gruppo anche Gianni Penzo Doria, dell’Università di Padova e responsabile del progetto nazionale «Titulus 97», prodigo come sempre di sostegno e di consigli. Preziose indicazioni sono pervenute da don Diego Sartorelli vicecancelliere della Curia patriarcale veneziana, da Giorgetta Bonfiglio-Dosio docente di archivistica presso l’Università di Padova, da Maria Leonardi direttore della Scuola biblica del Patriarcato di Venezia, da Teresa Buccarelli dell’Università di Padova, da Maria Teresa Manoni della Regione del Veneto e da mons. Gabriel Richi Alberti docente presso lo Studium Generale Marcianum. Nel corso degli incontri del gruppo che ha effettuato pure alcuni sopralluoghi presso talune parrocchie della diocesi, sia del centro storico che della terraferma, per verificare dal vivo i problemi di tenuta e conduzione degli archivi, si è avuto modo di approfondire i rapporti fra le funzioni e le attività documentate dall’archivio e l’identità teologica della parrocchia, così come emerge dal dettato del Concilio Vaticano II: communitas christifidelium che vive in stretta unione con il vescovo nella diocesi di cui è cellula, raccolta attorno alla parola di Dio, alla celebrazione dei sacramenti e alla testimonianza della carità; si sono discusse indicazioni mutuate dai più aggiornati dibattiti e sperimentazioni sulla tenuta degli archivi correnti, temi oggi più che mai vivaci e innovativi, passando pure in rassegna la letteratura sugli archivi parrocchiali; si è rivisitata la modulistica disponibile, a proposito della quale sono state raccolte le sollecitazioni dei parroci per un suo adeguato aggiornamento, e si sono prefigurati sussidi operativi per l’ordinata e funzionale tenuta degli archivi parrocchiali. Si è delineato infine il disegno di una struttura di coordinamento e di appoggio alle parrocchie grazie anche alla possibile formazione di apposite figure – quasi un nuovo profilo di servizio ecclesiale –, unitamente all’ipotesi di adozione, in un futuro si spera non lontano, di strutture informatizzate e di rete per la gestione dell’intero servizio. Gli esiti di tale lavoro sono apparsi fin dal 2003 in rete, quale agile sussidio che, attraverso la forma aperta della comunicazione telematica, associando ai testi alcune immagini e più ampia documentazione, è stato sottoposto alla verifica, al dibattito e alle proposte di quanti fossero ad esso interessati, e al riscontro di chi sulle delicate questioni della tenuta dell’archivio corrente parrocchiale avesse facoltà di emanare specifiche disposizioni; tentando in ogni caso di tenersi il più possibile lontano dal linguaggio tecnico di una trattazione dottrinale o di un progetto di fattibilità, ma ricercando il tono piano e quasi didascalico di un cordiale vademecum per i responsabili dell’archivio parrocchiale corrente. Anche il glossario e le segnalazioni bibliografiche Per saperne di più sono orientati a questo scopo. Il sussidio è oggi consultabile, in versione aggiornata, all’indirizzo www.archiviostoricodelpatriarcatodivenezia.it/solocarte. L’avvio nel novembre 2005 della prima visita pastorale del patriarca Angelo Scola, con le verifiche e i riscontri previsti pure a proposito della tenuta degli archivi parrocchiali, sia storici che in formazione – così già negli atti delle più antiche visite pastorali conservate, fonte preziosa per la storia e la consistenza degli archivi delle parrocchie e per il ruolo dei parroci nella conservazione della memoria documentaria e sacramentale delle loro comunità – ci ha indotto a riproporre il sussidio «Solo carte?» anche nella veste di opuscolo a stampa, pubblicato nella collana «Sussidi e ricerche» dell’Archivio patriarcale con l’editore Studium cattolico veneziano. La veste a stampa, di necessità più succinta della versione in rete, fa tuttavia ad essa rinvio ove si voglia ricorrere ai molteplici riferimenti ipertestuali, quali i testi normativi citati, non poche ulteriori immagini e facsimili di modulistica, altri materiali grafici. Un contributo dunque – questo sussidio pubblicato in occasione della visita pastorale – che l’Archivio patriarcale offre, fra le altre sue attività, alla vita e al cammino della Chiesa di Venezia.
Venezia, 25 aprile 2006, festa di San Marco evangelista. |
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